Asilo di Hembahemba

Da padre Martini come si può vedere hanno preparato più di 1.900 bozze per la recinzione dell’asilo, indispensabile e obbligati come vuole la commissione governativa.

Ecco i bagni

e l’impianto di recupero acque

Dalle foto inviate da padre Martini si può notare l’aumento dei bambini all’asilo

Gallerie di foto sugli eventi in tempo di Covid

In tempo di pandemia non siamo potuti andare in Africa, ma non abbiamo assolutamente dimenticato chi ha bisogno di noi.
Abbiamo sempre mantenuto i contatti con le missioni e questo è il risultato.

Donazione della nostra Associazione Pole pole Arezzo di un ecografo Hospital Saint Joseph di Bèbèdjia Ciad suor Elisabetta.

Donazione della nostra Associazione Pole pole Arezzo di un ecografo portatile WI – FI al reparto Covid Diettore Dr. Danilo Tacconi Ospedale San Donato Arezzo.

Asilo Hembahemba costruzione di una cisterna per il recupero delle acque.

Asilo Hembahemba costruzione bagni scuola asilo.

Il primo febbraio apertura anno scolastico scuola asilo villaggio Hembahemba ( distr. di KONGWA, reg. di DODOMA , TANZANIA ).

Ultime foto inviate da padre Martini dell’asilo Hembahemba

Come si può notare i lavori vanno avanti, (anche senza di noi causa Covid 19), con tinteggiatura, dipinti , arredi, cisterne per il recupero delle acque e bagni.

Il giorno 2 ottobre andrà una Commissione della Provincia per dare i permessi e fare gli ultimi ritocchi.

Tutto questo per l’apertura del prossimo anno scolastico che avverrà metà gennaio 2021.

Costruzione cisterna per recupero delle acque

Costruzione bagni per alunni

Tinteggiatura , dipinti, arredo aula

Cronache da Itololo

Viaggio a Itololo dal 7 al 21 Febbraio 2020 – Dr. Franco Lelli e Sergio Papini.

Dal 7 al 21 di Febbraio siamo volati ad Itololo in Tanzania per una nuova missione. All’aeroporto del Kilimangiaro ci siamo uniti con 4 amici del fantastico gruppo “Amici di Padre Riccardo”. Loro avevano compiti di edilizia, idraulica e impiantistica elettrica, noi quello di ruolo sanitario. Abbiamo fatto una sosta al seminario dei Passionisti ad Arusha, durante la quale abbiamo provveduto all’acquisto di generi alimentari, di un frigorifero e una stufa economica a gas per la nuova casa del volontario; dopodiché siamo partiti per l’ospedale di Itololo.

Abbiamo trovato l’ospedale in ottimo stato, ben mantenuto anche se ancora non è tutto attivato. Subito i nostri amici bresciani hanno iniziato le opere edilizie ed elettriche e sono state collegate sia la nuova radiologia che gli ambulatori all’impianto fotovoltaico da 10 KW, dotato anche di batterie di accumulo. Si riesce così a garantire anche una buona continuità ai frigoriferi ed all’impianto di condizionamento della farmacia. Adesso la radiologia è pienamente funzionante. Abbiamo effettuato sia interventi chirurgici come tagli cesari, di cui uno in urgenza per eclampsia da cui è nata una bella bambina di 1050 gr che fortunatamente sta bene ma anche interventi di chirurgia generale tra cui un enorme lipoma della spalla di un giovane che è stato contentissimo di liberarsi di quell’enorme fardello. Ma la cosa più importante che abbiamo fatto è stata quella di preoccuparci di far partire il progetto del nuovo reparto di dialisi. Pensate che la dialisi in Tanzania viene fatta solo in tre città la più vicina delle quali è a 4 – 5 ore di automolbile, condizioni stradali permettendo! Abbiamo fatto ad Itololo la prima riunione con i responsabili della società Anudha Limited che si occupa di dialisi in Tanzania, i medici locali, il direttore dell’ospedale padre Priscus Massawe e due medici esterni di cui uno dovrebbe effettuare le fistole artero-venose. Abbiamo esaminato il preventivo e trovata la localizzazione più adatta per la dialisi dei nuovi locali nell’ospedale. La parte più complessa è stata poi l’incontro con le autorità governative di Kondoa.

Prima abbiamo parlato con il responsabile medico del distretto di Kondoa che ci ha autorizzato a partire con tre letti di dialisi (uno per pazienti HIV positivi, uno per pazienti con epatite ed uno per non infettivi) ed era contentissimo di questo progetto per garantire un futuro a tante persone con problemi di funzionalità renale. Ha garantito che appena iniziamo i lavori, manderà un medico ed un infermiera all’università di Dodoma per imparare a seguire i pazienti dializzati. Poi abbiamo incontrato il responsabile governativo locale che è rimasto molto compiaciuto di questo progetto e ci ha promesso una nuova e migliore viabilità per raggiungere l’ospedale. I lavori erano già in corso quando siamo partiti. Infine abbiamo incontrato il Vescovo Bernardino Mfumbusa della diocesi di Kondoa che si è mostrato da subito molto interessato al progetto dialisi. Gli abbiamo chiesto un aiuto per avere internet in ospedale così da poterlo utilizzare sia per la diagnosi a distanza sia per motivi di studi dei medici ed infermieri , oltre che ai volontari, che si troveranno ad Itololo. Prontamente ha risolto il problema chiamando dei tecnici che ci hanno garantito, tra l’altro con una spesa relativamente bassa, la fornitura di un servizio internet. Abbiamo poi avuto un incontro con il responsabile per la Tanzania della Onlus Oikos, un Italiano, Giorgio Colombo, che si occupa di “water program”. E’ venuto a vedere l’ospedale di Itololo e ci ha promesso un intervento per migliorare la quantità e la qualità dell’acqua sia per l’ospedale che per il paese di Itololo. Alla fine di questa breve ma intensa missione a Itololo, siamo tornati in Italia ed abbiamo trovato il coronavirus …. ma insieme supereremo anche questa emergenza.

Un caloroso saluto a tutti i nostri sostenitori, i vostri Franco e Sergio.

Il quartiere della Marchionna più sicuro

Da giovedì 30 gennaio 2020, nel quartiere della Marchionna è stato installato il defibrillatore donato dall’ associazione Pole pole …piano piano Arezzo in memoria di Pietro Bruni e Filippo Bagni ( due impiegati deceduti all’archivio di stato ) e di tutte le persone decedute sul lavoro.

A spiegare le motivazioni del dono del defibrillatore il presidente Romeo Maestrini, abbiamo un debito di riconoscenza, sono anni che organizzano un mercatino per aiutare la nostra associazione dandoci fondi per l’attività umanitaria in Africa.

A scoprire la targa e benedirla è stato Don Ivan parroco di Ss. Pietro e Paolo circondato da numerosi abitanti del quartiere, erano presenti anche le vedove Anna Basagni e Monica Bruni che hanno ringraziato il presidente Romeo e l’associazione.