Progetto per la costruzione di un asilo nel villaggio di Hembahemba ( Distr. Di Kongwa, Reg. Di Dodoma , Tanzania )

HEMBAHEMBA è un villaggio nei pressi di Kibaigwa (distante circa
15 km) con più di 4000 abitanti,che dal lontano anno 1990 è servito pastoralmente dalla parrocchia di Mlali.
Più di 2500 dei residenti sono cattolici e meritavano di essere una
Parrocchia, ma per motivi vari il Vescovo Mons. Matthias nel 1998
dichiarò KIBAIGWA capoluogo e parrocchia.
Ebbene gli abitanti di Hembahemba hanno atteso,con grande
pazienza e fiducia nel Signore, fino al 24 Settembre 2017,questo evento. Infatti nella Messa Solenne di questo giorno il Vescovo Mons. Beatus ha dichiarato HEMBAHEMBA parrocchia e nominato il nuovo parroco (un Cappuccino Tanzaniano).
Non potete immaginare la loro gioia espressa in canti , danze e
ringraziamenti al Vescovo!!!!
La parrocchia può vantare una bella Chiesa ,costruita tanti anni fa e ristrutturata  più volte, abbellita per questa occasione
Da circa due anni la comunità dei Cristiani ha costruito l’abitazione per il Parroco,non ancora ultimata in maniera completa ) mancano ancora alcuni locali).
Il villaggio è dotato sia di corrente elettrica, che di acqua,(seppur non sufficiente per le esigenze attuali) di una scuola elementare e una scuola superiore.
Non è presente un asilo ,propedeutico per la scuola elementare, che possa ricevere i numerosi bambini del luogo.
Per questo motivo i genitori e le autorità del villaggio insieme al nuovo
parroco hanno chiesto all’Associazione Pole pole Arezzo onlus, un aiuto per la realizzazione di due aule con servizi, un magazzino e una cucina.
Il portavoce di questa iniziativa è Padre Fabiano Cutini, sacerdote cappuccino originario di Arezzo missionario in Tanzania da oltre 40 anni,recentemente rientrato in Italia e promotore del progetto.
Abbiamo collaborato con lui sostenendo le sue iniziative in particolare per la scuola “St Pio High School” da lui fondata e gestita fino a qualche anno fa.
A padre Fabiano non si poteva dire di no così nel gennaio 2018 il presidente Maestrini e altri tre volontari ,oltre lo stesso padre Fabiano si sono recati in Tanzania nel villaggio di Hembahemba per dare inizio ai lavori prevsiti.
Come prima opera è stato realizzato un muro di recinzione e contenimento delle acque,provenienti dai terreni limitrofi,dopodiché sono state iniziate le fondamenta dell’ edificio e la costruzione dell’asilo e della cucina.
Abbiamo trovato una grande collaborazione da parte degli abitanti del villaggio,i quali hanno nominato un comitato di dieci persone, stabilito dove costruire l’asilo ,assumendosi il compito di controllare l’evoluzione dei lavori , che gli stessi procedessero in maniera costante
Anche le donne del paese sono state sempre presenti , prestando una copiosa e fattiva collaborazione( a loro il compito di bagnare i mattoni, tenere pulita l’area di lavoro , portare il legname ecc…).
Verso la fine del gennaio 2019 ci siamo recati di nuovo a Hembahemba con l’intento di proseguire ulteriormente i lavori previsti nel progetto.
In questo periodo sono stati completati gli intonaci, poste in opera le grate alle finestre,realizzata la controsoffittatura dell’asilo, provveduto alla copertura dell’ edificio, eseguiti i getti dei pavimenti della zona “amministrazione”,inoltre si è provveduto al completamento della cucina con intonaci scaffali porte e tinteggiatura
Tutta l’area esterna è stata completamente recintata
Il programma prevede l’inaugurazione della scuola con l’inizio del nuovo anno scolastico che in Tanzania coincide con i primi di gennaio.

Kibakwe

Kibakwe è un popoloso villaggio nella provincia di Mpwapwa situato nell’altopiano savanico centrale della Tanzania, l’economia della regione è molto povera ed è basata principalmente su una pastorizia e agricoltura .
Un piccolo gruppo di suore della Congregazione della Misericordia di Verona da molti anni gestiscono la Missione portando avanti , pur con molte difficoltà, diverse attività come un asilo per i bambini più poveri e alcuni di essi persino abbandonati, un ostello per studentesse, un ambulatorio dispensario che cerca di rispondere ai bisogni sanitari della popolazione.
Da oltre quindici anni collaboriamo in questa realtà per migliorarne le condizioni di vita della popolazione; la costruzione di un magazzino per la conservazione delle granaglie con annesso un mulino elettrico, la ristrutturazione e riparazione di tetti ed edifici lesionati.
Tutta la Missione è in condizione di estremo bisogno, l’asilo in particolare era costituito da un’unica stanza ormai fatiscente e per certi versi malsana, servizi igienici molto precari e oltretutto insufficienti.
Con le forze di tutti i volontari e benefattori, la nostra principale attività è la realizzazione di un nuovo edificio , un vero e proprio asilo con una capienza di circa ottanta bambini dotato di due aule, mensa, ed un piccolo ufficio per le insegnanti, bagni e un piccolo dormitorio per bambini più poveri e soli.
I lavori iniziano nel settembre del 2009 e terminano nel settembre 2011, rimane per noi l’impegno annuale di un sostegno economico per i costi della mensa e delle insegnanti.

Un altro impegno è stato la realizzazione di un ospizio per gli anziani e poveri del villaggio, questo nasce da un idea del nostro amico e socio onorario del compianto Vittorio Badiali che visitò la missione nel gennaio 2009. Una volta alla settimana infatti si forma una coda di persone che vengono alla missione praticamente a chiedere un obolo. Abbiamo intenzione di ristrutturare un vecchio edificio già esistente e non più utilizzato trasformandolo in una mensa con annesso un piccolo dormitorio dove i più bisognosi, soprattutto anziani, possono trovare un pasto decente e all’occorrenza essere ospitati.

Asilo Msemembo – 2015

Msemembo è un grosso villaggio situato nell’altopiano savanico centrale della Tanzania a circa 30 km da Manyoni che è il centro principale della regione di Singida.
Vi funziona una piccola scuola materna retta da religiosi del Preziosissimo Sangue nettamente insufficiente per i fabbisogni della popolazione e ospitata in locali piccoli e fatiscenti.
Non esiste acqua corrente . il rifornimento idrico consiste in duen bidoni riempiti in qualche modo periodicamente a cui i bambini attingono con piccole taniche.
Ci è stato chiesto un aiuto per l’ampliamento e adeguamento della struttura con la creazione di aule, cucina, bagni, magazzino, dispensa e piccolo ufficio per l’insegnante.
I lavori sono iniziati nel febbraio 2015.
Termine dei lavori con il rientro del nostro volontario Filippo Casini.
Ripresa dei lavori gennaio 2016.
Metodo africano ” ingegnoso ” per sopperire alla mancanza di impalcature …
In attesa di soluzioni più adeguate come pozzo o acquedotto intanto si è cercato di risolvere il problema dell’acqua con il recupero di quella piovana.
Al termine dei lavori si festeggia con un pranzo a base di capra arrostita, il barbecue è ricavato da una rete elettrosaldata per uso edilizio …
Gennaio 2017 abbiamo inaugurato l’asilo e portato a terminare alcune rifiniture interne, gli intonaco e una parte del pavimento, provveduto agli arredi e organizzato la mensa.

Acquedotto di Lwihomelo 2014 – 2016

Lwihomelo è un agglomerato di villaggi situato in una zona impervia sulle montagne che circondano Kibakwe nel distretto di Mpwapwa della regione di Dodoma in Tanzania. Per raggiungerlo non esiste una vera strada, si utilizza una pista piuttosto scoscesa percorribile solo con fuoristrada e non sempre in tutti i periodi dell’anno, quasi mai infatti durante e dopo la stagione della piogge.

La popolazione si rifornisce di acqua attingendo ad una specie di pozza a cielo aperto situata più a valle in un canalone a circa 600 mt di distanza e 70 mt di dislivello dalle prime abitazioni. Ci è stato chiesto un aiuto per dotare di acqua corrente il villaggio e in particolare la scuola. Si tratta di una scuola primaria molto affollata con non meno di 600 bambini anche nei periodi di minima affluenza.

Nel 2013 si stringono accordi con i rappresentanti della scuola e della popolazione locale.

Si decide di scavare un pozzo e pomparne l’acqua su due serbatoi da costruire nelle zone più soprelevate del villaggio da cui per caduta distribuirla alla popolazione con almeno due punti di erogazione uno in particolare nello spiazzo antistante la scuola e uno vicino alla chiesa. Gli abitanti si incaricano di presentare il progetto, di ottenere i regolari permessi dalle competenti autorità e di fornire manodopera in parte gratuita. L’Associazione Pole Pole si incarica di provvedere ai costi vivi dei materiali, delle attrezzature e di tutto il resto tramite il suo referente locale padre Carlo Serafini cappuccino missionario in Tanzania da oltre 40 anni, che ha una grande esperienza nel settore e che gentilmente si presta a sovraintendere i lavori.

Ci è voluta buona parte del 2014 per i rilievi idrogeologici e per ottenere i visti e l’autorizzazione delle autorità amministrative distrettuali e regionali con lungaggini burocratiche a dir poco esasperanti. Finalmente verso ottobre si possono iniziare i lavori rigorosamente a mano. Impossibile portare in loco macchine perforatrici e mezzi di trasporto pesanti, si scava un pozzo con un diametro intermo di mt. 2,20 (giusto lo spazio per due operai con piccone e pala). Man mano che ci si approfondisce con lo scavo il pozzo viene armato con delle bozze fatte a mano, ricurve, sagomate esattamente per la circonferenza del pozzo e si costruiscono nel frattempo i due serbatoi uno davanti alla scuola e uno accanto alla chiesa.

I lavori proseguono per tutto il 2015 e i primi mesi del 2016 incontrando difficoltà e intoppi di ogni genere, tra i quali dopo i primi 7 – 8 mt di profondità la presenza di uno strato durissimo e compatto di roccia che ha obbligato a inventarci l’uso di una vecchissima perforatrice da minatori e all’uso di piccole cariche esplosive.

Utilissimo anche il nostro generatore a nafta di corrente, già a suo tempo donato alla missione di Kibakwe che trasportato in loco non senza difficoltà, alimenta il compressori per la perforatrice e il martello pneumatico e la pompa per svuotare l’acqua che permeando le pareti del pozzo si raccoglie continuamente sul fondo. Si costruisce inoltre un piccolo locale come baracca da cantiere in cui allocare il generatore e che in realtà funziona anche da alloggio per il nostro padre Carlo che rimane costantemente sul posto di lavoro non solo per comodità logistica ma soprattutto per scongiurare il pericolo di furti di attrezzi e materiali, comunissimi e quasi inevitabili in queste realtà. Ringraziamo ancora una volta il nostro buon frate anche per questi disagi che ha dovuto sopportare. I detriti risultanti dallo scavo come terriccio e ciottoli vengono tutti estratti dal pozzo manualmente, secchio dopo secchio, utilizzando come puleggia il cerchione di una ruota di bicicletta. Siamo infine arrivati a circa 20 mt di profondità: impossibile proseguire oltre anche per motivi di sicurezza e con risultati scadenti dato che si è trovato una modestissima quantità di acqua nettamente insufficiente per gli scopi che ci eravamo prefissi. Si richiamano altri tecnici ( privati e non governativi) per nuovi e più approfonditi studi idrogeologici che individuano a circa 300 mt dal nostro pozzo una zona più promettente in cui effettuare scavi. Qui finalmente nel giugno del 2016 troviamo acqua in quantità abbondante con una portata di circa 30 mila lt in 24 ore e di buona qualità. Viene captata e convogliata nel nostro pozzo già scavato che a questo punto funziona come une grossa cisterna sotterranea. Si costruisce un impianto idrico ed elettrico che prevede due circuiti distinti e indipendenti tra di loro, con due pompe ad immersione nel pozzo che tramite linee separate di tubature interrate spingono l’acqua ciascuna nel proprio deposito.

Il 14 agosto 2016 padre Carlo ci telefona trionfante che il primo serbatoio era stato riempito.

L’ultima difficoltà è l’allaccio alla rete di distribuzione pubblica dell’energia elettrica il cui ente nazionale trova mille intralci alla nostra richiesta di fornitura. Diciamo solo che non è stato semplice districarsi e uscire “indenni” e con successo dai quei meandri burocratici con funzionari governativi e amministratori locali per lo più poco efficienti e non sempre limpidi.

L’intera opera è stata ufficialmente inaugurata nel gennaio 2017 con messe, benedizioni e festeggiamenti di ogni tipo. La popolazione secondo le usanze locali, ci ha colmato di “regali” tra cui ci ha particolarmente colpito una capra che nella loro cultura è il massimo della considerazione e della gratitudine.

L’acquedotto è stato dedicato alla nostra fondatrice dssa Anna Maria Bartolomei purtroppo recentemente scomparsa.

Kibaygwa (distretto di Kongwa)

Qui ha operato fino a qualche anno fa padre Fabiano Cutini cappuccino originario di Arezzo e missionario in Tanzania da oltre 40 anni, attualmente è in Italia.

Dal 2013 si dedica principalmente alla conduzione della scuola da lui stesso fondata e dedicata a “San Padre Pio” si tratta di una scuola secondaria. Stimata come istituzione di elevato livello tecnico attira studenti da ogni parte della regione contandone oltre 500, più della metà in regime convittuale e ai quali viene pertanto fornito vitto e alloggio.

Accanto al complesso scolastico sono stati costruiti alloggi per gli insegnanti, ostelli maschili e femminili dove la nostra associazione ha contribuito alla realizzazione. Inoltre ha fatto pozzi e serbatoi per l’acqua, una fattoria per animali da allevamento, un officina un mulino ed anche una panetteria tutto ciò finalizzato all’automantenimento della scuola.

L’associazione ha sostenuto padre Fabiano le sue iniziative da vari anni e in varie forme, recentemente il complesso è stato dotato di due generatori di corrente per gli ostelli.